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Ciclo di incontri in collaborazione con UniFi

3 Aprile 2025 | 17:30

Ciclo di incontri per favorire la promozione e la conoscenza della lingua, della cultura, delle tradizioni del Giappone e del Buddhismo a cura di Diego Cucinelli e Anna Maria Shinnyo Marradi in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze Dipartimento FORLILPSI.

 

Concentrazione. Alpinismo e arrampicata come (diverse) vie ascetiche

Da Kafka a Sloterdijk allegoria dell’ascetismo è stata la figura dell’acrobata, o del trapezista: chi cammina sul filo o salta tra trapezi è obbligato a compiere ogni gesto con la massima attenzione, con la più assoluta concentrazione. Come per l’acrobata ogni passo potrebbe essere l’ultimo, così deve vivere l’asceta: pensando a ogni atto come potenzialmente ultimo, sarà in grado di mobilitare tutta la sua attenzione su quel gesto – senza lasciare nulla all’ovvio, all’irriflesso, allo scontato. Nella stessa situazione si trova l’alpinista, per cui ogni movimento deve passare al vaglio dell’adeguatezza, dimostrarsi sensato e funzionale. Allo stesso tempo, però, la pratica costante di esercizi (ascetici) alpinistici deve riuscire a sedimentare fin nelle basi istintuali proprio quei movimenti intenzionali: bisogna essere insomma “istintivamente concentrati”, riuscire a fare naturalmente e “ovviamente” prodezze acrobatiche. Pena il fallimento o, nei casi peggiori, il rischio estremo.

L’evoluzione (o secondo alcuni la degenerazione o addirittura la fine) dell’alpinismo in arrampicata sportiva segna un cambiamento di passo considerevole, espungendo dal movimento verticale la caratteristica oggettiva del rischio estremo – l’uso di strumenti di assicurazione o addirittura la sua evoluzione indoor tendono ad annullare la possibilità di fatalità letali. Fine della concentrazione e dell’ascesi? In realtà sembra svilupparsi un’altra direzione, in cui la concentrazione ascetica da un certo punto di vista addirittura si potenzia: se nell’atto dell’arrampicata è inconsciamente possibile allentare l’attenzione, la sportivizzazione dell’arrampicata porta a traslare l’attenzione stessa a tutte le prestazioni di contesto: regimi alimentari, tabelle di allenamento, integratori. Da un certo punto di vista, cioè, l’ascesi si “orizzontalizza” persino radicalizzandosi, diventando una pratica attorno a cui si incadina un intero stile di vita, una pratica che colonizza la quotidianità dell’atleta.

Si tratta insomma di riflettere sul rapporto insieme contraddittorio e però inevitabile tra concentrazione e abitudine da un lato, e dall’altro di interrogarsi sulle evoluzioni e le modificazioni (o sulla scomparsa) delle pratiche ascetiche nella nostra contemporaneità.

Intervengono
Mirko Domenico Alagna (DSPS, UniFi)
Anna Maria Shinnyo Marradi (Shinnyoji)

 

Ingresso libero, uscita a offerta consapevole.

Prenotazione obbligatoria, posti limitati (info@zenfirenze.it)

Evento su Facebook:

 

Programma del ciclo dei prossimi incontri 2024-2025:

Dettagli

Data:
3 Aprile 2025
Ora:
17:30

Luogo

Centro Zen Firenze Tempio Shinnyoji
Via Vittorio Emanuele II, 171
Firenze,